lunedì 24 novembre 2014

Disagio Per View - Survivor Series 2014




Inauguriamo quest'oggi, in occasione dell'edizione 2014 di Survivor Series, questa nuova rubrica di Wrestling Disagio in cui analizzeremo i PPV o Special Events o comecazzosichiamano tutti i mesi: servendoci dell'ausilio di alcuni strumenti del mestiere come droghe ricreative finemente tagliate, come la Scala Disagio (unità di misura che misura la misurazione della misura del disagio di un segmento) e lo Sticazzometro (strumento che misura la quantità di Sticazzi nel soggetto che osserva lo spettacolo) sviscereremo i PPV della WWE cercando di giudicare nel modo più opportuno tutto quello che viene mandato in onda dalla Titan Tower, dalle sconfitte ridicole di Cesaro in tutti gli show targati WWE fino ad arrivare ai turn a caso di Big Show!
Lasciate quindi che il vostro Graffiosulprepuzio vi dia il benvenuto, questa è la rubrica Disagio Per View e questo è stato Survivor Series 2014.
Buona lettura.


Justin Gabriel vs Fandango
Molto bello il repackaging di Fandango che passa dall'essere un ballerino all'essere un ballerino che imita male Antonio Banderas, spero che prima di Wrestlemania arrivi il momento del turn "Enzo Miccio in Ballando con le stelle". Justin Gabriel si conferma essere la quinta essenza della nullità come ogni volta mentre Rosa Mendes, nuova ballerina di Fandango, segue l'esempio Rusev e non caga di striscio la sua vera nazionalità (anzi, le sue vere nazionalità) spacciandosi per sudamericana.
Voto: 4.5
Scala Disagio: 6/10
Sticazzometro: 80%

Il ritorno di Bad News Barrett
Barrett è così noioso che quando lo vedo cambio canale e mi sintonizzo sui telefoni erotici, quegli spot girati mali in cui evidenti portatrici sane di aborti ti invitano a telefonare agli 166 stuzzicandoti con frasi erotiche quanto del sesso anale praticato da uno scarafaggio non scritto da Kafka.
Voto: 4
Scala Disagio: 5,5/10
Sticazzometro: 90%


Cesaro che si proclama neutrale per affermare che è dalla parte del Team Authority
Una logica impeccabile quella che fa proclamare a Cesaro la sua neutralità come la madrepatria Svizzera per affermare che Cesaro supporta l'Authority; io una volta per proclamare il mio sostegno allo sterminio delle testuggini di mare a causa delle sostanze che inquinano la nostra falda acquifera ho pisciato in mare aperto dopo essermi calato mezzo grammo di coca tagliata con ketamina, muro scrostato e liquido di batteria.
Voto: 8 al coraggio.
Scala Disagio:7/10
Sticazzometro: purtroppo 70%, il fu Castagnoli meriterebbe ben altro.


mercoledì 12 novembre 2014

PPV Disagio #2 - WrestleMania XV




Ebbene sì. Viviamo in un periodo di insoddisfazione generale riguardo al wrestling (piuttosto giustificata, a onor del vero), quindi si tende ad etichettare tutto ciò che ci viene proposto con quella parolina di cinque lettere tanto cara a Gianni Morandi (e non solo), comprese le ultime edizioni di WrestleMania (ad esempio, per me la XXX è stata un helluva show). Ci si dimentica che in passato si son viste cose ben peggiori, soprattutto nel periodo ancora acclamato a gran voce dagli smarkoni (l'Era Attitudine), per cui ho deciso di proporvi WrestleMania XV: "The Ragin' Russo!" Sì, perché in questa edizione troviamo praticamente tutte le caratteristiche migliori del nostro amato Vince (SWERVE anyone?), che si scatena regalandoci un bel carico di disagio. La maledizione dei numeri dispari continua, dopo le disagiatissime WrestleMania 9, 11 e 13 (che recensiremo, tranquilli).
A questo punto direi di partire con lo show. Ho recuperato il DVD dallo scaffale disagio, e solo ora mi rendo conto che il confezionamento è di gran lunga superiore al PPV stesso (ovviamente parlo del DVD originale, non quest'obbrobrio supereditato). È davvero ben fatto, pieno di extra come il Rage Party, biografie dei wrestler, interviste con i tecnici e altre robe fighissime. La fotografia è superba (nonostante sia limitata dalle telecamere non-digitali usate dalla WWF), il suono pure, insomma la qualità è piuttosto elevata. Davvero un ottimo lavoro da parte della WWF, che come sempre riesce a curare talmente bene la parte estetica da farti dimenticare lammerda che ti sta proponendo (tra l'altro, curiosità: questo fu il primo PPV in assoluto ad essere rilasciato in DVD).

WrestleMania XV - "The Ragin' Climax"
Data: 28/03/1999
Luogo: First Union Center, Philadelphia
Spettatori: 19,514 (non fidatevi di Wikipedia)
Buyrate: 800.000 acquisti
Regia: Kevin Dunn
Sceneggiatura: Vince Russo/Ed Ferrara/Vince McMahon
Cast: The Rock, "Stone Cold" Steve Austin, Undertaker, Triple H, Mankind, Big Show e altri disagiati
Commento: Jerry "The King" Lawler & Michael Cole
Genere: azione/disagio
Se ti piace: sei disagiato/guarda anche: WrestleMania IX

Premessa
Siamo nel bel mezzo dell'Era Attitudine e la WWF ha già bell'e che preso il sopravvento sulla disagiata WCW, dominando in lungo e in largo la Monday Night War. Il punto di svolta fu ovviamente il 4 Gennaio '99: mentre Foley vinceva finalmente il Titolo del Mondo, la WCW raggiungeva il suo punto più basso (fino a quel momento, si intende). Come se non bastasse, Schiavone spoilerò la vittoria di Mankind pensando che in questo modo gli spettatori non avrebbero cambiato canale, ma ottenne l'effetto contrario: oltre 600mila persone si sintonizzarono su USA Network per assistere allo storico momento. Ad ogni modo, Steve Austin trascinò la compagnia per l'intero '98 feudando con Foley, Kane e Undertaker; nel frattempo The Rock divenne immensamente popolare, vinse il Titolo alle Survivor Series alleandosi incredibilmente con la Corporation e nei mesi successivi fu impegnato in un fantastico feud con, manco a dirlo, Mick Foley. Austin invece proseguì la sua rivalità con Mr. McMahon, e dopo averlo sconfitto in uno steel cage match il 14 Febbraio (In Your House 27: "St. Valentine's Day Massacre"), data che segnò anche il disagiato debutto di Big Show, divenne il #1 contender al Titolo del Mondo in quel di WrestleMania (la Rumble era stata vinta da McMahon). Ma cosa sto dicendo, queste son cose che sapete già. Vero?

martedì 11 novembre 2014

Il punto disagiato della situazione in WWE



È l'undici Novembre 2014 e, da quel che ho memoria, ho passato le ultime quattordici ore in preda a visioni mistiche al cui confronto il bimbo con la voce spettrale apparso durante il feud Wyatt-Cena è rassicurante quanto uno spot della Mulino Bianco con una famigliola felice. No, non mi sono sfondato di dimetiltriptamina, quello lo faccio solo nei fine settimana. Molto più semplicemente ho una febbre da cavallo al cui confronto il remake del ben più famoso "Febbre da Cavallo" è rassicurante quanto uno spot della Mulino Bianco con una famigliola felice. E quando parlo di "famigliola felice" intendo la famiglia Misseri. Insomma, non sto proprio benissimo.
Spigolando tra i ricordi dei tempi che furono in attesa di morire per febbre mi è venuto in mente il periodo in cui mi appassionai a quella folle disciplina che è il wrestling: pochi lo sanno, ma tra i vari hobby che ho uno di questi è guardare omaccioni unti strofinarsi l'un l'altro fino al punto che uno dei due venga sottomesso dall'altro.
Si, mi piacciono i porno softcore gay.
E poi mi piace il wrestling.
E quando dici wrestling, inevitabilmente, al giorno d'oggi dici WWE. Non esiste più la contrapposizione tra WCW e WWE che caratterizzava gli anni in cui ero costretto a fregare la parabola del mio vicino per vedere Raven (sarà spesso ricorrente nei miei interventi e, per abbreviare, mi riferirò a lui come "l'uomo più figo che il pro-wrestling americano ricordi") venire squashato da Goldberg, ad oggi lo scenario mainstream presenta la grande WWE e tante altre medio-piccole realtà che si accapigliano sui jobber appena licenziati da Vince McMahon (se sei un indieguy e vuoi scrivermi una mail di protesta inviandomi i video di qualche misconosciuto wrestler del Winsconsin che combatte in qualche misconosciuta federazione del Missouri intimandomi di rispettare la scena indie, scrivi a mauriziogasparri@gmail.com). E soprattutto lo scenario mainstream non presenta più l'uomo più figo che il pro-wrestling americano ricordi (si, Raven).